L'Abruzzo, lo sappiamo, è direttamente coinvolto nelle attività di sperimentazione delle tecnologie di comunicazione del 5G. Il 7 febbraio di quest'anno è stata approvata la deliberazione n. 106, con cui la Giunta regionale ha approvato lo schema di "Memorandum of Intent" con l'Agenzia Spaziale Europea, l'Università de L'Aquila e il Comune de L'Aquila per la creazione di una partnership istituzionale. L'Aquila, in particolare, è fra le cinque smart cities italiane e ospita il Centro di innovazione e ricerca per la sperimentazione del 5G presso il Tecnopolo d'Abruzzo. Nel frattempo si sono diffuse preoccupazioni sui possibili effetti nocivi del 5G sul corpo umano e sull'ambiente ed è stata lanciata una petizione in cui, fralaltro, si chiede di sospendere qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G nelle città italiane. In Abruzzo sono undici i Comuni nei quali sarà avviata una prima sperimentazione. Ma non mancano le proteste e le opposizioni, a cominciare dal Comune di Canistro, che teme anche per le sue sorgenti di acqua. Per comprendere meglio i termini dei questo dibattito è necessario collocarlo in una prospettiva molto più ampia rispetto a una visione locale o anche nazionale: quella della vera e propria guerra per la leadership tecnologica in atto fra USA e CINA, che mette in gioco la conquista di un dominio non solo tecnologico, ma geopolitico e che può comportare anche l'instaurarsi di nuove forme di colonialismo. Ecco perché è interessante la lettura di questo libro, aldilà delle soluzioni che prospetta; la nuova guerra non si combatte in trincea ma nei cieli digitali, come cerca di spiegare un utile articolo pubblicato sulla piattaforma open della Luiss.