L’indagine è stata condotta tra luglio e settembre 2019, intervistando un campione di mille imprese con sede in Italia. La ricerca ha compreso tutte le classi dimensionali di imprese nei cinque settori produttivi (PA, Finanza, Commercio, Industria e Servizi).
Questo è il momento per le imprese italiane di accelerare il processo d’innovazione per trasformare il modello di business e abilitare prodotti e servizi in chiave digitale.
Il report mostra una tendenza di crescita del mercato ICT nel nostro paese, che nel 2019 registra un 2.3% rispetto all’anno precedente, con una spesa che supera i 31 miliardi di euro.
E, se da un lato, la spesa per i servizi di Telecomunicazione è in flessione (il valore della spesa per i servizi di Tlc nel 2019 si assesta sui 6,9 miliardi di euro, in diminuzione del -2,7% rispetto al 2018), nel suo insieme il mercato dell’Information Technology cresce del 3,8%, per una spesa complessiva superiore ai 24,2 miliardi di euro. Un trend che, secondo le previsioni, si manterrà costante anche negli anni a venire: per il quinquennio 2018-2022 si prevede una contrazione per le Tlc, con una decrescita media annua del -2% che porterà il mercato ad atterrare su un valore complessivo di circa 6,5 miliardi di euro, e una crescita degli investimenti in IT del 2.6%.
Il mercato ICT in Italia 2018-2022
Fonte: Assintel Report 2020
Le aziende investono nelle tecnologie più innovative e, secondo le previsioni, continueranno a farlo nel 2020 ( 0.9% sul 2019). La crescita di investimenti è trainata dalle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale ( 39,1% nel 2019 e un 34% previsto nel 2020) e dei servizi in Public Cloud ( 26,1% nel 2019 e 24,4% nel 2020); a seguire l’Internet Of Things ( 24% nel 2019, 19% nel 2020) e le soluzioni di Big Data & Analytics ( 7,6% nel 2019 e 7,8% nel 2020). Una menzione a parte va fatta per le soluzioni di Realtà Aumentate e Virtuale ( 160,5% nel 2019, 285,6% nel 2020) e i dispositivi Wearable ( 116,2% nel 2019, 50,8% nel 2020).
La trasformazione digitale è un processo che interessa tanto le aziende private quanto la Pubblica Amministrazione, accomunate dall’attenzione rivolta al miglioramento del rapporto in termini rispettivamente di customer experience e citizen experience. Infatti, sul fronte della Pubblica Amministrazione Italiana la trasformazione digitale è diventata una priorità, soprattutto per migliorare il rapporto tra PA e i cittadini. Nello specifico, si stima che per il settore pubblico la spesa in Information Technology possa raggiungere i 4,2 miliardi di euro, contribuendo per il 13% al totale della spesa ICT italiana.
Le imprese determinate a cogliere i vantaggi del digitale stanno puntando sul ridisegno del modello di business e sulla valorizzazione dei dati.
Il report mostra che il 40% delle aziende italiane ha attuato una strategia di digital transformation, ma soltanto il 20% di esse (composta soprattutto da aziende di grandi dimensioni) si trova in uno stato avanzato di digitalizzazione.
Per quanto riguarda le motivazioni e gli ambiti prevalenti che spingono le aziende verso la digitalizzazione dei loro processi, le priorità principali sono di ridisegnare il modello di business, seguito da valorizzare e monetizzare i dati, governare i talenti e le risorse umane, introdurre automazione nelle operation e, infine, gestire i canali digitali in modo integrato.
La digitalizzazione nelle aziende italiane sta diventando una sfida a livello di competenze. Nella gestione del cambiamento si rende oggi necessario, a livello di team ma anche di singola risorsa, un mix di competenze diversificate.
Dal report emergono, inoltre, i principali ostacoli e le maggiori sfide da affrontare nella trasformazione digitale. Tra questi spiccano la mancanza di interesse e di cultura aziendale e organizzativa rivolta al cambiamento continuo, a cui si aggiungono la carenza di risorse economiche e budget limitati da dedicare all’innovazione, nonché la mancanza di competenze digitali adeguate e la difficoltà a reperirle.
In particolare, il tema delle competenze, e quindi la carenza di professionisti ICT, è da anni al centro del dibattito sulla complessità di realizzazione delle iniziative di trasformazione digitale sia per quanto riguarda lo skill gap, evidenziato da diverse grandi imprese, in particolare nel Sud e nelle Isole, come uno dei principali ostacoli all’implementazione delle iniziative di trasformazione digitale, sia, in generale, per quanto riguarda la difficoltà nel reperire competenze digitali adeguate, una problematica per più della metà delle realtà italiane prese in esame (60%) e che affligge la quasi totalità degli Enti della Pubblica Amministrazione (96%) in particolare su aree prioritarie per la PA quali la Cyber Security, il Cloud Computing e la Data Analytics.
Uno sguardo all’Abruzzo
Osservando i risultati del mercato ICT diviso per macro-area geografica i dati sono meno positivi per quanto riguarda la nostra Regione. Infatti, persiste ancora un divario marcato tra le Regioni del Nord e del Centro e quelle del Sud.
Il report prevede che il Nord Ovest nel 2020 consoliderà la sua leadership in termini di contribuzione al totale della spesa in Information and Communication Technology italiana con investimenti in prodotti e servizi ICT di quasi 11 miliardi di euro, corrispondenti al circa il 35% del totale.
Il Centro si conferma la seconda macro-area geografica in termini di peso percentuale con poco meno di 8,6 miliardi di euro di spesa previsti per il 2020, il 27% sul totale italiano.
Saranno, invece, di circa 6,8 i miliardi di euro di investimenti del Nord Est (il 22% degli investimenti complessivi).
Ultime nella percentuale di spesa complessiva ICT delle aziende italiane (pari a circa il 17%) sono le Regioni del Sud e delle Isole (di cui l’Abruzzo fa parte), le quali investiranno nel 2020 la cifra di 5,2 miliardi di euro.
Mercato ICT per macro-area geografica in Italia, 2020
Fonte: Assintel Report 2020
L’analisi del mercato ICT per singola Regione evidenzia la previsione di una forte concentrazione della spesa in Information and Communication Technology per il 2020 nelle Regioni Lazio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, che insieme genereranno il 64% della spesa nazionale. Le Regioni Veneto, Campania, Toscana, Sicilia, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Sardegna produrranno il 30% della spesa totale, lasciando a Calabria, Marche, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Basilicata, Umbria, Valle D’Aosta e Molise il restante 6% della spesa nazionale.
Mercato ICT per Regione, 2020
Fonte: Assintel Report 2020